Edward
Hopper (Nyack 22 luglio 1882 - New York 15 maggio 1967) è stato un pittore statunitense famoso soprattutto per i suoi ritratti della solitudine nella vita americana contemporanea.
Edward Hopper 25/03/2016 - 24/07/2016
Palazzo Fava Via Manzoni, 2
40121 Bologna
Da venerdì 25 marzo 2016 a Palazzo Fava – Palazzo delle Esposizioni di
Bologna Genus Bononiae ospita la mostra Edward Hopper.
Prodotta e organizzata da Fondazione Carisbo, Genus Bononiae. Musei nella Città e Arthemisia Group in collaborazione con il Comune di Bologna e il Whitney Museum of American Art di New York, darà conto dell’intero.
Prodotta e organizzata da Fondazione Carisbo, Genus Bononiae. Musei nella Città e Arthemisia Group in collaborazione con il Comune di Bologna e il Whitney Museum of American Art di New York, darà conto dell’intero.
Oli, acquerelli, carboncini e gessetti del celebre artista newyorkese, icona
dell’arte americana del Ventesimo secolo, molti dei quali provenienti dalla collezione
del Whitney Museum of American Art di New York.
Hopper nacque il 22 luglio del 1882 a Nyack, piccola cittadina sul fiume Hudson , nel
sud-est dello stato di New York. I suoi genitori, Garret Henry ed Elisabeth
Griffiths Smith, erano titolari di un negozio di tessuti e provenivano dalla
piccola borghesia angloamericana. Già dall'età di cinque anni Edward
Hopper dimostrava una spiccata abilità nel disegno. I suoi genitori, scoperta
questa dote, lo incoraggiarono facendogli leggere riviste e libri sull'arte.
Nel 1895 dipinse il suo primo quadro dove mostrava particolare interesse verso le
navi e tutto ciò che è legato ad esse. Nel 1899 si
iscrisse a un corso per corrispondenza presso la New York School of Illustrating.
Nel 1900 cominciò a frequentare la New York School of Art, diretta
da William Merritt Chase, seguace dell' impressionismo europeo. Nell'istituto
si trovò a fianco di altri futuri protagonisti della scena artistica americana
dei primi anni cinquanta Guy Pene du Bois Rockwell Kent , Eugene Speicher e George
Bellows. Importante per la sua formazione e crescita fu il contatto con lo
stesso William Merrit Chase, che lo avrebbe incitato a studiare, e con Robert
Henri, titolare del suo corso di pittura, fautore del realismo e figura guida della Ashcan School, un gruppo di pittori
che contestava il manierismo imperante all'inizio del secolo e sosteneva invece
la trasposizione diretta della vita nelle strade sulla tela. Di questi primi
anni è un gruppo di autoritratti dipinti
a grosse pennellate su fondo scuro, in cui si avverte già il tentativo di
esprimersi attraverso la luce. Terminato il corso di studi, nel 1906 compì il
suo primo viaggio a Parigi, prendendo alloggio alla Missione Battista in Rue de
Lille, non lontano dal Louvre. Fu affascinato dalla pittura impressionista e
dai poeti simbolisti nell'Upper East
Side di Manhattan da Robert Henri per presentare le opere
dei suoi allievi, ma i critici ignorarono il suo lavoro. Per mantenersi durante
quel periodo, trovò lavoro come illustratore pubblicitario per la C. C. Phillips & Company.
Questa occupazione costituì per lui fino al
1925 l'unica fonte di reddito.
A differenza di molti altri artisti
americani, che come lui avevano esordito come illustratori, Hopper non gradiva
quel tipo di lavoro. In un'intervista rilasciata nel 1935 al New Yoork Post dichiarò: «Sono stato sempre molto attratto
dall'architettura, ma i direttori dei giornali vogliono gente che muove le
braccia». Se è vero che nelle sue opere mature il movimento o le interazioni
tra i personaggi sono ridotte al minimo, è pur vero che l'esperienza acquisita
come illustratore gli servì da stimolo a ricercare l'essenziale in pochi
dettagli rivelatori.
Nel 1900 cominciò
a frequentare la New York
School of Art, diretta da William Merritt Chase, seguace dell'
impressionismo europeo. Nell'istituto si trovò a fianco di altri futuri
protagonisti della scena artistica americana dei primi anni cinquanta Guy Pene d Bois , Rockewell Kent . Eugene
Speicher e George Bellows. Importante
per la sua formazione e crescita fu il contatto con lo stesso William Merrit
Chase, che lo avrebbe incitato a studiare, e con Robert Henri, titolare del suo
corso di pittura, fautore del realismo e figura guida della Ashcan School, un gruppo di
pittori che contestava il manierismo imperante all'inizio del secolo e
sosteneva invece la trasposizione diretta della vita nelle strade sulla tela.
Di questi primi anni è un gruppo di
autoritratti dipinti a grosse pennellate su fondo scuro, in cui si
avverte già il tentativo di esprimersi attraverso la luce. Terminato il corso
di studi, nel 1906 compì il suo primo viaggio a Parigi,
prendendo alloggio alla Missione Battista in Rue de Lille, non lontano dal Louvre Fu affascinato dalla pittura
impressionista e dai poeti simbolisti. Tornato in patria, nel 1908 partecipò con
un suo dipinto a una mostra collettiva organizzata nell'Upper East Side di Manhattan da Robert Henri per presentare le
opere dei suoi allievi, ma i critici ignorarono il suo lavoro. Per mantenersi
durante quel periodo, trovò lavoro come illustratore pubblicitario per la C. C. Phillips & Company.
Questa occupazione costituì per lui fino al 1925 l'unica
fonte di reddito.
A differenza di molti altri artisti
americani, che come lui avevano esordito come illustratori, Hopper non gradiva
quel tipo di lavoro. In un'intervista rilasciata nel 1935 al New York Post dichiarò:
«Sono stato sempre molto attratto dall'architettura, ma i direttori dei
giornali vogliono gente che muove le braccia». Se è vero che nelle sue opere
mature il movimento o le interazioni tra i personaggi sono ridotte al minimo, è
pur vero che l'esperienza acquisita come illustratore gli servì da stimolo a
ricercare l'essenziale in pochi dettagli rivelatori.
successo. Pur rimanendo francofilo
per tutto il resto della vita (oltre ad avere un'assoluta padronanza della
lingua Hopper amava leggere i classici della letteratura francese in versione originale), alla ricerca di uno
stile autenticamente americano, abbandonò le nostalgie europee che lo avevano
influenzato sino a quel momento ed iniziò ad elaborare soggetti legati alla
vita di tutti i giorni. Tra i soggetti che prediligeva vi erano soprattutto
immagini urbane di New York e le
scogliere e spiagge del vicino New
England, in particolare paesaggi di Ogunquit e dell' isola di Monhegan
nel Maine.
Nel 1913 si tenne a New York l'Armory Show, la prima mostra che
introduceva al pubblico degli Stati Uniti la pittura delle avanguardie europee. Hopper partecipò a
questa mostra con il suo dipinto Sailing che fu venduto per 250 dollari.
Qualche mese dopo la morte di suo padre, avvenuta in settembre dello stesso
anno a Nyack, Edward Hopper si trasferì all'ultimo piano del numero 3 di
Washington Square, dove avrebbe lavorato e vissuto per tutto il resto della sua
vita.
Dal 195 abbandonò
temporaneamente la pittura per perfezionarsi nella tecnica dell incisione (di cui poi dirà che gli era stata utile per "cristallizzare" il suo
stile pittorico), eseguendo puntosecche e acqueforti grazie alle quali ottenne numerosi premi e
riconoscimenti, anche dalla prestigiosa National Academy of Design.
Nel 1918 fu uno dei primi membri del Whitney Studio
Club, il più vitale centro per gli artisti indipendenti americani
dell'epoca. Proprio al Whitney Studio nel 1920 tenne la sua prima personale,
dove fra gli altri lavori venne esposto Soir bleu. Il titolo del dipinto
si ispira al primo verso di Sensation, poesia di Arthur Rimbaud che
parla dei piaceri del vagabondaggio. Hopper mette in scena sulla terrazza di un
caféparigino un insieme di personaggi eterogenei: a destra una coppia di
borghesi, a sinistra un protettore. Al centro, di spalle un ufficiale, di
profilo un personaggio barbuto, probabilmente un artista, di fronte un pierrot e
sullo sfondo una prostituta. Questo lavoro segna in qualche modo l'addio
all'atmosfera felice che aveva segnato i suoi soggiorni francesi e all'Europa
che lo aveva fino ad allora ispirato.
Fortemente criticata e perciò
disconosciuta dall'autore, la tela, arrotolata e dimenticata, fu ritrovata nel
suo studio solo dopo la sua morte ed è stata oggetto di un'attenta
rivalutazione alla luce delle successive esperienze dell'artista e delle sue
influenze europee.
Nel 924 alcuni suoi acquarelli furono esposti a Gloucester nella
galleria di Frank Rehn. La fortuna critica e il successo di pubblico diedero
una significativa svolta alla carriera di Hopper, che finora si era guadagnato
da vivere come illustratore di riviste. In quello stesso anno Hopper sposò
Josephine Verstille Nivison, anch'ella ex-studentessa di Robert Henri alla New York School of Art.
Josephine fu l'unica modella per tutti i personaggi femminili che avrebbe
dipinto da allora in poi.
Il successo ottenuto con la mostra
alla Rehn Gallery contribuì a fare di Hopper il caposcuola dei realisti che
dipingevano la "scena americana". Nel 1925 la
sua tela intitolata Apartment
Houses venne acquistata dalla
Pennsylvania Academy. Questo fu il suo primo lavoro a olio a entrare in una
collezione pubblica e il primo quadro venduto dal 1913 in poi. Nel 1930 la famosa House by the Railroad, che
sarebbe servita ad Alfred Hitchcock come modello per la casa in stile
"secondo impero americano" di Psyco,
venne donata dal collezionista Stephen C. Clark al MoMA di New York, entrando a far parte della
collezione permanente del museo. Dopo tre anni, lo stesso MoMA gli dedicò la
prima retrospettiva.
Nel 1934 Hopper
acquistò una casa a Trutro , nella
penisola di Cape Cod dove da allora
iniziò a passare regolarmente i mesi estivi. Il paesaggio di Cape Cod, con le
sue dune, case e fari, si ritrova in molti suoi dipinti, come The House on The
Hill Cape Cod Evening o Cape
Cod Morning. Il Whitney Museum of
American Art gli dedicò la seconda retrospettiva nel 1950 , e nel 1956 la
rivista TIME gli rese omaggio con una
copertina.
Hopper morì a 85 anni il 15 maggio
1967 nel
suo studio nel centro di New York. Oggi è considerato uno dei grandi maestri
americani, citato in qualche caso come precursore della Pop Art .
Hopper utilizzò composizioni e tagli
fotografici simili a quelli degli impressionisti che aveva visto dal vero a Parigi, ma di
fatto il suo stile fu personalissimo e imitato a sua volta da cineasti e
fotografi. La sua evocativa vocazione artistica si rivolgeva sempre più verso
un forte realismo, che risulta la sintesi della visione figurativa combinata
con il sentimento struggente e poetico che
Hopper percepiva nei suoi soggetti. Diceva: "non dipingo quello che vedo,
ma quello che provo".
La pittura di Hopper predilige
architetture nel paesaggio, strade di città, interni di case, di uffici, di
teatri e di locali. Le immagini hanno colori brillanti ma non trasmettono
vivacità, gli spazi sono reali ma in essi c'è qualcosa di metafisico che
comunica allo spettatore un forte senso di inquietudine. Non a caso Andrè
Brerton , nel suo esilio a New York, lo accostava a Giorgio de
Chirico in un'intervista pubblicata suView
nel 1941. La composizione dei quadri è talora geometrizzante, sofisticato il
gioco delle luci fredde, taglienti e volutamente artificiali, sintetici i
dettagli. La scena è spesso deserta, immersa nel silenzio; raramente vi è più
di una figura umana, e quando ve ne è più di una, sembra emergere una
drammatica estraneità e incomunicabilità tra i soggetti. La direzione dei loro
sguardi o i loro atteggiamenti spesso "escono dal confine del
quadro", nel senso che si rivolgono a qualcosa che lo spettatore non vede.
Di lui è stato detto che sapeva "dipingere il silenzio".
Particolare spazio nelle sue opere
trovano le figure femminili. Cariche di significato simbolico, assorte nei loro
pensieri, con lo sguardo perduto nel vuoto o nella lettura, si offrono spesso
seminude ai raggi del sole trasmettendo solitudine, attesa, inaccessibilità.
Una dimensione psicoanalitica che ha permesso di interpretare meglio le
emozioni dell'artista.
Maiolati Spontini, lunedì 4 aprile 2016
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